SuPrEme Italia e PIU SuPrEme

A partire da marzo 2020, secondo quanto previsto dapprima dal Progetto “SuPrEme Italia” (FAMI EMAS 2014/2020 - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione) e poi dal Progetto “PIU SuPrEme” (PON Inclusione 2014/2020), l’AReSS è stata, su delega della Regione Puglia, impegnata nella realizzazione di interventi a carattere sanitario e socio-sanitario (“Misure di assistenza integrata, cura e trattamento al fine di salvaguardare la salute e promuovere l’inclusione sociale dei migranti legalmente presenti che vivono in condizioni di grave vulnerabilità”) in favore dei migranti presenti all’interno degli insediamenti informali (ghetti) del territorio regionale e della Capitanata in particolare.

In sintesi, vengono realizzati in loco interventi di outreaching sanitario e socio-sanitario che valorizzano la logica dei servizi di prossimità e place based, in quanto erogati in favore di soggetti cosiddetti hard to reach, tramite ambulatori mobili con a bordo équipe multidisciplinari, che svolgono anche azioni di alfabetizzazione sociale e sanitaria.

La presenza delle Unità Mobili garantisce un presidio sanitario e socio-sanitario in aree decentrate e agricole che vedono la presenza di cittadini stranieri in condizione di particolare fragilità e spesso invisibili per i quali l’accesso ai servizi sanitari risulta più difficile. Presso gli insediamenti informali infatti vivono immigrati di differenti nazionalità, alcuni dei quali solo per brevi periodi, impegnati in agricoltura. Contrastare tutte le forme di sfruttamento sul lavoro, marginalità e vulnerabilità, a partire dal caporalato in agricoltura è lo scopo dei due Progetti, il cui nome riporta l'acronimo per “Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità”, che coinvolge altre quattro regioni meridionali e affronta il delicato tema puntando a salvaguardare la salute dei migranti, intervenendo attraverso la medicina di prossimità, l’assistenza integrata, la cura e il trattamento in outreaching in coordinamento con Enti del Terzo Settore.

Tra i task vi sono:

  • elaborazione di linee guida per il nuovo modello di presa in carico psico-socio-sanitario della popolazione che vive negli insediamenti abusivi
  • organizzazione di meeting di apprendimento cooperativo al personale di Servizi Sociali e Sanitari sul tema specifico della protezione di cui necessita la popolazione target e di orientamenti culturali
  • costituzione di unità mobili per Servizi di assistenza e relativi team multidisciplinari, operative anche direttamente negli insediamenti
  • start up di presidi di salute, protocolli operativi e specifiche azioni per l’assistenza socio-sanitaria di base e gli screening sanitari negli insediamenti abusivi
  • redazione di Piani Assistenziali Individualizzati istituzione/apertura di spazi interni per l’assistenza socio-sanitaria primaria e gli screening sanitari
  • iniziative di alfabetizzazione sociale e sanitaria alla popolazione target per incrementarne la consapevolezza, conoscere le informazioni di base sulla salute e sulla sanità e permettere l’accesso ai necessari Servizi tramite scelte informate.

Le attività, che prevedono la realizzazione di interventi a carattere sanitario e socio-sanitario di prossimità in favore dei migranti (attività medica socio-sanitaria, monitoraggio emergenza Covid-19, supporto campagna vaccinale, alfabetizzazione sanitaria e prevenzione), sono svolte in favore di persone provenienti da Paesi terzi e impiegate come lavoratori agricoli stagionali nelle campagne, di frequente vittime di caporalato e di sfruttamento lavorativo, fenomeni criminali che i progetti si prefiggono di contrastare e che già di per loro rappresentano determinanti negative di salute.

I territori pugliesi interessati dagli interventi sono la Capitanata, il Nord Barese e il Salento. In particolare gli interventi si concentrano continuativamente nei territori nei quali insistono gli insediamenti di immigrati più popolosi ovvero quelli compresi nell'area geografica, di ampiezza di circa 60 km, della provincia di Foggia (territorio di competenza della ASL FG), nei territori di Manfredonia, Rignano Garganico, San Severo, Cerignola, Foggia, Lucera, Poggio Imperiale, Orta Nova, San Marco in Lamis e, preminentemente, nelle aree più critiche per sovraffollamento e precarie condizioni igienico-sanitarie e abitative, ovvero l'ex pista aeroportuale di Borgo Mezzanone, il cosiddetto Gran Ghetto di Rignano Garganico, Palmori, Poggio Imperiale, Contrada San Matteo e San Domenico, Pozzo Terraneo e Borgo Cicerone, Borgo Libertà, Contrada Ragucci, Stornara e Stronarella, oltre agli insediamenti limitrofi a “Casa Sankara” e “Arena”. 

Il progetto vede un ampio partenariato composto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (lead applicant), Regione Puglia (coordinating partner), Regione Basilicata, Regione Calabria, Regione Campania, Regione Sicilia, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Consorzio Nova Onlus.
Le attività coordinate da AReSS coinvolgono in partenariato le ASL (in particolare la ASL FG) e alcuni ETS (“InterSOS Onlus”, “Cuamm Medici con l’Africa Onlus” e “Solidaunia” Onlus).

Avviato nel marzo 2020, si prevede che le attività, salvo proroghe e/o nuove risorse, debbano terminare a ottobre 2023.

Per il raggiungimento degli obiettivi l’Agenzia ha a disposizione un budget di circa € 1.980.000.

Finanziamenti

Supreme Italia è finanziato nell’ambito dei fondi AMIF – Emergency Funds (AP2019) della Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs. 

PIU Supreme un progetto co-finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione e dall’Unione Europea, PON Inclusione – Fondo Sociale Europeo 2014-2020.